I migliori abstract #39CongressoAISD
I migliori abstract #39CongressoAISD2016
Ecco la lista dei premiati (in ordine alfabetico di primo autore):
✱ DOLORE E ALESSITIMIA NELLA SINDROME FIBROMIALGICA
M. DI TELLA (1), A. GHIGGIA (1), A. ROMEO (1), V. TESIO (1), E. FUSARO (2,3), R. TORTA (2), L. CASTELLI (1)
1 Dipartimento di Psicologia, Università di Torino
2 A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino
3 Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino
✱ ULTRASOUND TAP BLOCK FOR INTRAOPERATIVE AND POSTOPERATIVE PAIN CONTROL IN PEDIATRIC INGUINAL HERNIA REPAIR
D. GALANTE (1), D. PEDROTTI (2), M. CAGGIANO (3)
1 University Department of Anesthesia and Intensive Care, University Hospital Ospedali Riuniti, Foggia
2 Department of Anesthesia and Intensive Care, S. Chiara Hospital, Trento
✱ INFLUENZA DELLA PUBBLICITÀ TELEVISIVA DEI FARMACI ANALGESICI SULLA CORRETTA E RESPONSABILE AUTOMEDICAZIONE
A. MUGNOLO (1), F. LA MURA (2), D. BATTELLI (3), C. FINAMORA (4), V. MONTICELLI (5), F. LACERENZA (6)
1 Facoltà di Medicina e Chirurgia, Napoli
2 Direttore Hospice Don Uva, Bisceglie
3 UOC Anestesia, Terapia Intensiva e Medicina del Dolore, Ospedale di Stato, San Marino
4 Tirocinante in Psicologia Clinica, Asl Lecce
5 Psicologia Clinica, Andria
6 Scuola di Psicoterapia Sistemico-Relazionale Metafora, Bari
✱ THE EXPERIENCE OF THE ACUTE PAIN SERVICE IN THE UNIVERSITARY HOSPITAL OF VERONA
C. SERRAIOCCO, A. MARTINI, D. CASTAGNINI, E. BRUNELLO, S. BONAZZA, E. POLATI
Azienda Ospedaliera Integrata Verona
✱ VENLAFAXINE AND OXYCODONE HAVE DIFFERENT EFFECTS ON SPINAL AND SUPRA- SPINAL ACTIVITY IN MAN
M. VALERIANI (1), D. LELIC (2), I.W.D. FISHER (2), A. DAHAN (2), A M. DREWES (2)
1 Neurologia, Ospedale Bambino Gesù, Roma, Italy
2 Gastroenterology & Hepatology, Aalborg University Hospital, Denmark, Aalborg, Denmark
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DOLORE E ALESSITIMIA NELLA SINDROME FIBROMIALGICA
DI TELLA M.(1), GHIGGIA A.(1), ROMEO A.(1), TESIO V.1, FUSARO E.(2,3), TORTA R.(2), CASTELLI L.(1)
1 Dipartimento di Psicologia, Università di Torino
2 A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino
3 Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino
Introduzione
La fibromialgia (FM) è una sindrome da ipersensibilità centrale, caratterizzata principalmente da dolore cronico muscoloscheletrico diffuso, in associazione con altri sintomi quali disturbi psicologici ed alessitimia. Il presente studio si propone di valutare le dimensioni del dolore (sensoriale, affettiva, valutativa e mista) indagando, nello specifico, se la presenza di alessitimia permetta di identificare un sottotipo di pazienti caratterizzate da una prevalenza di dolore in una sua componente specifica.
Metodi
Tutte le pazienti donne con FM che si sono consecutivamente presentate presso l'ambulatorio di Fibromialgia dell'ospedale "A.O.U. Città della Salute e della Scienza" di Torino sono state valutate mediante i seguenti test: il Questionario Italiano del Dolore (QUID) e la Scala Analogica Visiva (VAS) per l'indagine del dolore, la Toronto Alexithymia Scale (TAS-20) per l'alessitimia, la Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) per l'ansia (HADS-A) e la depressione (HADS-D). Ai fini del presente studio sono state prese in esame solo le pazienti che, in accordo ai punteggi della TAS-20, sono risultate essere alessitimiche (TAS-20 totale maggiore o uguale a 61, FM_A) e le pazienti non alessitimiche (TAS-20 totale minore o uguale a 51, FM_nA). Il campione finale è costituito da 118 pazienti (41 FM_A e 77 FM_nA).
Risultati
Le pazienti presentano un'età media (DS) di 52.23 (10.46) anni, una durata di malattia di 88.84 (62.16) mesi e un punteggio medio alla VAS di 7.15 (2.40). Per quanto riguarda il QUID, il punteggio medio maggiore risulta essere quello della classe affettiva (0.39 ± 0.22).
Il confronto tra il gruppo di pazienti FM_A e quello FM_nA ha messo in luce come le pazienti FM_A non solo abbiano livelli più elevati, statisticamente significativi, di sintomatologia ansioso-depressiva (HADS-A: t(df)=-8.91(115), p<.001; HADS-D: t(df)=-7.08(115), p<.001), ma presentino anche livelli più elevati di dolore, con punteggi alla VAS statisticamente superiori rispetto al gruppo FM_nA (t(df)=-5.05(114), p<.001). Per quanto riguarda le dimensioni del dolore, i risultati mostrano come il gruppo FM_A presenti punteggi più elevati, statisticamente significativi, nella classe sensoriale (t(df)=-2.73(115), p=.007), affettiva (t(df)=-3.73(115), p<.001) e mista (t(df)=-2.60(115), p=.011) del QUID, mentre non emergono differenze nella classe valutativa (t(df)=-1.51(115), p=.133).
Conclusioni
La presenza di alessitimia può essere considerata un fattore discriminante nell'identificare un sottogruppo di pazienti con FM, caratterizzato da una maggior gravità del quadro sintomatologico. Infatti, il gruppo di pazienti FM con alessitimia non solo mostra una maggiore sintomatologia ansioso-depressiva, ma anche più elevati livelli di dolore rispetto al gruppo non alessitimico. In particolare, nonostante fra i due gruppi non vi siano differenze sull'intensità soggettiva dell'esperienza globale del dolore (classe valutativa), le pazienti alessitimiche utilizzano un maggior numero di descrittori delle classi sensoriale e affettiva.
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ULTRASOUND TAP BLOCK FOR INTRAOPERATIVE AND POSTOPERATIVE PAIN CONTROL IN PEDIATRIC INGUINAL HERNIA REPAIR
D. GALANTE (1), D. PEDROTTI (2), M. CAGGIANO (3)
1 University Department of Anesthesia and Intensive Care, University Hospital Ospedali Riuniti, Foggia
2 Department of Anesthesia and Intensive Care, S. Chiara Hospital, Trento
3 Department of Anesthesia and Intensive Care, L. Bonomo Hospital, Andria
Background
Ultrasound transversus abdominis plane (TAP) block has been suggested to be useful in pediatric anesthesia for inguinal hernia repair (1). In our department of anesthesia we use simple anesthetic management for this procedure with inhalation anesthesia, ultrasound TAP block and LMA insertion for airway management.
Methods
A retrospective analysis was performed in 124 male patients aged 1-6 years old undergoing inguinal hernia repair were randomly allocated to receive ultrasound-guided TAP block (Group B, n=62) or balanced anesthesia with no block (Group NB, n=62). Both groups were induced with AIR/O2/sevoflurane and maintained with 3% sevoflurane. Spontaneous ventilation with a laryngeal airway mask was maintained during surgery. If the heart or respiratory rate increased or decreased by 20% compared to the postinduction level, sevoflurane was increased or decreased at a rate of 1%. After induction, group B received ultrasound TAP block with 0.5% levobupivacaine (0.3 ml/kg) 15 min before the start of surgery. No opioids were administered in Group B, fentanyl 2 mcg/kg in Group NB. Postoperative pain and agitation were evaluated using the Behavioral Observational Pain Scale (BOPS) and the Pediatric Anesthesia Emergence Delirium Scale (PAED) at 4 time points: 0, 0.5, 1, and 4 h after the end of the anesthesia. If patients developed pain after surgery, rectal acetaminophen was administered additionally by nurses and the total number of doses of acetaminophen was recorded.
The duration of surgery and anesthesia in the two groups were similar. The mean FE/FI ratio of sevoflurane used in Group B was significantly lower than that in Group NB (P < 0.0001) and the average postoperative BOPS and PAED scores were lower in Group B. 19 patients of Group NB required rescue rectal acetaminophen postoperatively.
Conclusions
Ultrasound TAP block for day surgery pediatric inguinal hernia repair allowed the use of a significantly lower amount of sevoflurane and provided more effective postoperative and intraoperative analgesia avoiding tracheal intubation, opioidsm muscle relaxants and reducing the risk of postoperative complications as apnea.
Reference
1. Sahin L et al. Ultrasound-guided transversus abdominis plane block in children: a randomised comparison with wound infiltration. Eur J Anaesthesiol. 2013 Jul;30(7):409-14.
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INFLUENZA DELLA PUBBLICITÀ TELEVISIVA DEI FARMACI ANALGESICI SULLA CORRETTA E RESPONSABILE AUTOMEDICAZIONE
A. MUGNOLO (1), F. LA MURA (2), D. BATTELLI (3), C. FINAMORA (4), V. MONTICELLI (5), F. LACERENZA (6)
1 Facoltà di Medicina e Chirurgia, Napoli
2 Direttore Hospice Don Uva, Bisceglie
3 UOC Anestesia, Terapia Intensiva e Medicina del Dolore, Ospedale di Stato, San Marino
4 Tirocinante in Psicologia Clinica, Asl Lecce
5 Psicologia Clinica, Andria
6 Scuola di Psicoterapia Sistemico-Relazionale Metafora, Bari
Introduzione e scopo dello studio
È noto che sia pazienti che medici possano essere influenzati, dalla pubblicità, nella loro attitudine verso i farmaci (1,2). Vogliamo paragonare quanto viene suggerito nelle pubblicità per i farmaci analgesici OTC, alle raccomandazioni di società scientifiche ed agenzie governative circa il loro corretto e responsabile utilizzo.
Materiali e metodi
Sono stati analizzati 10 spot pubblicitari televisivi (2010-2016) nei loro aspetti principali (durata, immagini, testo, rappresentazione grafica del dolore, tempistiche della risoluzione del dolore). Lo schema ottenuto veniva poi confrontato con le raccomandazioni sull'automedicazione in generale.
Risultati e discussione
La durata media era di 24 secondi. Gli attori impersonavano maschi (60%) e femmine (40%) adulti, e in un caso un bambino. In 8 video era presente computergrafica raffigurante sede e dinamica del dolore. Era possibile (15% dei video) dedurre che il dolore fosse cronico. Nel 65% dei casi era rappresentato un determinato movimento o postura causanti dolore, mentre nei restanti casi il dolore aveva una insorgenza spontanea. Nel 30% dei casi il dolore si scatenava durante l'attività lavorativa, nel 50% circa dei casi durante il tempo libero, e durante attività sportiva. Due principali condizioni oggetto di rappresentazione:
1. Mal di schiena
Descritta come patologia esclusivamente infiammatoria. Quando la protagonista della pubblicità è donna il mal di schiena viene associato al ciclo mestruale, o a movimenti che innescano dolore. La raffigurazione grafica delle dinamiche dell'insorgenza del dolore era spesso poco chiara.
2. Algie cranio-faciali
La rappresentazione delle algie cranio-faciali veniva sovente riferita a problemi cervicali. Il fatto che in un caso comparisse anche un bambino induceva a pensare che il farmaco fosse adatto anche per lui.
Frequentemente, l'attore-paziente riceve il suggerimento di assumere un certo farmaco da un familiare, da un amico o da un passante, o una voce narrante esterna. In nessun video veniva rappresentato un medico. In alcuni spot non vi era raffigurazione grafica del dolore, ma veniva suggerito che quel determinato farmaco andasse bene per tutti i tipi di dolore. In una pubblicità veniva dichiarata la superiorità del FANS rispetto ai normali analgesici. Nella quasi totalità dei casi, nel lasso di mediamente 1,5 secondi, veniva detto che il persistere del dolore rende necessaria una visita medica.
Conclusioni
Le principali raccomandazioni erogate da Agenzie Governative circa l'automedicazione, anche in tema di dolore, prevedono che la persona sofferente venga visitata da un medico se il dolore non è né lieve né transitorio (3), e che diagnosi venga cercata e posta per dolori cronici e non legati all'estemporaneità di una causa traumatica o comunque esplicitamente nota. Riteniamo che la rappresentazione che viene fornita dalle pubblicità non sia pienamente conforme a quanto correntemente divulgato da fonti ufficiali, potendo ciò creare false aspettative.
Bibliografia
1. Liu Y et al. Drug information-seeking intention and behavior after exposure to direct-to-consumer advertisement of prescription drugs. Res Social Adm Pharm. 2005 Jun;1(2):251-692.
2. Fagundes MJ et al. Bioethical analysis of drugs advertisement and publicity. Cien Saude Colet. 2007 Jan-Mar;12(1):221-9.
3. AIFA. http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/la-ricetta-medica. Agenzia Italiana del Farmaco. Ultimo accesso: 13/3/2016.
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THE EXPERIENCE OF THE ACUTE PAIN SERVICE IN THE UNIVERSITARY HOSPITAL OF VERONA
SERRAIOCCO C., MARTINI A., CASTAGNINI D., BRUNELLO E., BONAZZA S., POLATI E.
Azienda Ospedaliera Integrata Verona
The institution of a post-operative Acute Pain Control Service (APS) is important to improve the control of post-operative pain, to standardize the treatment and the expertise of staff and to satisfy the Law 38, Article 7 of 15 March 2010. In November 2013 we established an APS in the Universitary Hospital of Verona. The aim of this study was to describe our experience and to evaluate the efficacy of our APS both in terms of treatment protocols and organisational issues.
Methods
In this study we included patients undergoing abdominal and urologic surgery with severe expected pain. The patients were assigned to one of the 20 different treatment protocols divided according to the expected pain: low, medium and high. All protocols were based on the multimodal therapy, with the association of non steroidal anti inflammatory drugs (NSAIDS), opioids and regional anesthesia techniques. During the first 48-72 hour of the postoperative period we recorded vital signs, level of pain, using the Numerical Rating Scale (NRS), necessity of a rescue dose (NRS>3) and occurrence of any side effect. The resident of Anesthesia is responsible for pain control, performing daily monitoring of the patient, using the NRS at rest and in motion, ensuring communication with the surgical staff.
Results
In the period between November 2013 and February 2016, we recruited 2592 patients: 768 from Urology Department, 964 from Hepathic Surgery Department and 965 from Pancreatic Surgery Department. Our analgesic protocols proved to be effective and safe, with low incidence of side effects for every surgery. The incidence of postoperative nausea and vomiting was higher in patients receiving tramadol than that with continuous epidural. After open lower abdominal and urologic surgery, pain at movement at 24 hour was significantly lower in the epidural group than in the endovenus group, shortening the recovery time. We found an initial reluctance of the department staff, linked to the department's customs in analgesic management, the introduction of the use of pumps. Thank's to the APS we have stepped up regional anesthesia techniques.
Conclusions
In agreement with previous literature, this study confirmed that a multimodal approach to pain treatment provides an adequate control of post operative pain, minimizing side effects. An APS should be present in every hospital, to ensure the analgesic technique more appropriated according to the surgical injured, to give the best pain control for the patient's comfort and to shorten the recovery time.
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VENLAFAXINE AND OXYCODONE HAVE DIFFERENT EFFECTS ON SPINAL AND SUPRA-SPINAL ACTIVITY IN MAN
M. VALERIANI (1), D. LELIC (2), I.W.D. FISHER (2), A. DAHAN (2), A M. DREWES (2)
1 Neurologia, Ospedale Bambino Gesù, Roma, Italy
2 Gastroenterology & Hepatology, Aalborg University Hospital, Denmark, Aalborg, Denmark
Introduction
The analgesic effect of opioids and SNRIs is not completely understood. This study aimed to explore how oxycodone (opioid) and venlafaxine (SNRI), commonly used for their analgesic properties, modulate somatosensory processing. Methods: Twenty volunteers were included in this randomized, cross-over, double blinded experimental study comparing treatment with venlafaxine and oxycodone to placebo. Spinal and full scalp cortical somatosensory evoked potentials (SEPs) to median nerve stimulation were recorded before and after five days of treatment.
Results
In the venlafaxine arm, the P11 and N60-80 latencies were reduced (P<0.01), whereas the P25 amplitude was decreased (P=0.01). Oxycodone increased the P14 (P=0.03) and N30 (P=0.04) amplitudes and the N60-80 latency (P<0.05). The brainstem and primary somatosensory cortex source strengths were increased in oxycodone arm, whereas the primary somatosensory cortex strength was decreased in venlafaxine arm (P<0.05).
Conclusions
Opioids and SNRIs exert different central effects, suggesting that the mechanisms underlying their analgesic effect are different.
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