Impatto sociale del dolore cronico

"Il dolore è uno dei principali problemi sanitari mondiali. Se iI dolore acuto può essere ragionevolmente considerato un sintomo di malattia o di trauma, il dolore cronico e ricorrente è un problema sanitario specifico, una malattia a pieno titolo". World Health Organization

Il dolore cronico rappresenta un grave problema di salute, producendo nel paziente un complicato insieme di cambiamenti fisici, psicologici e sociali, con un pesante impatto sulla qualità di vita dell'individuo. In Europa attualmente colpisce circa 100 milioni di cittadini, con una prevalenza del 50% nella popolazione anziana.

Il dolore cronico quindi incide negativamente non solo sui costi a carico dei servizi sanitari nazionali, ma anche sui costi economici che gravano sulle attività produttive e sulla qualità della vita del paziente. In una recente indagine epidemiologica europea su 46.394 adulti è risultato che il 19% dei partecipanti era affetto da dolore cronico e che esso era stato causa di depressione nel 21% dei casi, riduzione della capacità lavorativa nel 61% e perdita di lavoro nel 19%. Si è inoltre calcolato che il dolore cronico in questi ultimi anni ha assorbito dal 3 al 10% della crescita economica europea: risorse destinate alla spesa sanitaria diretta, ma anche "bruciate" dalla perdita di produttività dei pazienti.

La causa principale del perdurare di queste criticità è stata ravvisata a livello europeo nell'assenza di un'uniformità di consenso, e di conseguenza di trattamento, per la malattia dolore cronico, nel persistere di carenze strutturali e nella scarsa consapevolezza sull'impatto sanitario, sociale e socio-economico che ne consegue. Proprio con l'obiettivo di condividere le modalità di definizione e di valutazione del dolore, l'analisi ed il confronto sulle migliori pratiche da applicare è nata nel 2010 la SIP (Societal Impact of Pain), una piattaforma internazionale la cui finalità è quella di favorire lo scambio di informazioni ed il confronto sulle migliori cure tra gli stati membri dell'Unione Europea.

In occasione del primo Simposio Europeo, nel maggio 2010, si sono incontrati a Bruxelles terapisti del dolore, esponenti di associazioni di malati, politici, esperti del settore assicurativo ed economisti, provenienti da 28 Paesi europei. L'incontro è stato promosso dalla Federazione delle Associazioni Europee per lo Studio del Dolore (EFIC®) e fortemente sostenuto in Italia dalla Fondazione Paolo Procacci e dall'Associazione Italiana per lo studio del Dolore.

Il secondo Simposio si è tenuto presso il Parlamento Europeo a Bruxelles nel 2011, alla presenza di più di 300 tra rappresentanti di aziende sanitarie pubbliche e private, operatori sanitari ed economisti, provenienti da oltre 30 paesi dell'Unione Europea, e con la partecipazione di 85 organizzazioni europee, tra cui la Fondazione Paolo Procacci. In questa occasione è nata la "Road Map for Action", che ha individuato gli aspetti politici chiave che le istituzioni della UE e gli stati membri devono considerare per affrontare in modo efficace il problema del dolore cronico (la versione integrale del documento è disponibile nel sito www.sip-meeting.org/2011).

Recenti indagini hanno evidenziato come in Italia sono più di dodici milioni le persone affette da dolore cronico, a causa del quale in un anno vengono perse circa un miliardo di ore lavorative e vengono spesi oltre 11 miliardi di euro in visite mediche e terapie, con un costo sociale complessivo di 36,4 miliardi l'anno. Nel 2010 lo Stato italiano ha emanato una legge, n. 38 "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore", con l' obiettivo di semplificare le procedure di accesso ai farmaci analgesici ed ai centri di Terapia del dolore, tutelare i pazienti con dolore anche in età pediatrica e promuovere campagne di informazione e di percorsi formativi rivolti alle figure professionali coinvolte (il testo della legge è disponibile nel sito www.parlamento.it/parlam/leggi/10038l.htm).
In questi ultimi anni quindi l'impegno delle Istituzioni politiche e sanitarie, con il sostegno ed il contributo delle numerose associazioni italiane impegnate nella lotta contro il dolore, è stato finalizzato all'attuazione degli obiettivi previsti dalla legge e ad un attento monitoraggio delle conseguenze sociali ed economiche del dolore cronico.

Marzia Lazzari
Terapista del dolore presso l'HUB di Medicina del dolore del Policlinico Tor Vergata

 

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