A proposito del Decreto appropriatezza
A proposito del Decreto appropriatezza
Tra i tanti commenti apparsi sui mass media in particolare uno ci ha interessati più di altri:
l'intervento di Onelio Geatti, Presidente dell'Associazione Italiana di Medicina Nucleare (AIMN), che lamenta tra l'altro «la mancata consultazione di tecnici rappresentanti delle società scientifiche che avrebbero sicuramente suggerito strategie appropriate, in accordo con una corretta e produttiva utilizzazione delle risorse disponibili. Le indicazioni ministeriali sono state dettate da criteri meramente economici, riducendo banalmente l'accesso alle prestazioni PET, perché sono le più costose del nostro tariffario.»
Ho letto con molto interesse tutta la lettera e non essendo stata "risucchiata" e influenzata dalle recenti polemiche sollevatesi in Italia, mi sono concentrata direttamente sul famigerato "Allegato n. 1", che molto mi ha ricordato l'elenco dei libri messi all'indice dalla Chiesa nei secoli precedenti perché ritenuti "pericolosi".
Naturalmente la mia attenzione è andata subito al blocco della Medicina Nucleare perché volevo capire le argomentazioni del Presidente dell'AIMN e ho sorriso quando ho trovato alla posizione 194 (92.24.4) la Radioterapia Stereotassica che invece andrebbe inclusa nel blocco delle prestazioni radioterapiche, così come la voce 195 (92.25.2). Inoltre la voce "Irradiazione cutanea totale con elettroni" è stata inserita due volte, fortunatamente con lo stesso codice...
Ci sono poi altri errori formali, come quelli rilevati dal Dott. Geatti. Ma di che ci meravigliamo?
Siamo stati per primi noi medici a rinunciare a voler esercitare al 100% la nostra professione lasciandoci dire da specialisti di altri settori come praticare la medicina. Siamo stati noi a iniziare a chiedere esami su esami per "confortare" le nostre diagnosi... O sarà forse che abbiamo smesso di utilizzare i meno costosi occhi-orecchie-mani-cervello per formulare una diagnosi a favore di ecografia, TC, RM, TC-PET ecc.?
Avendo lavorato per un breve periodo in un centro privato ho avuto modo di scoprire che le prestazioni diagnostiche, quando effettuate da strutture private convenzionate, non sono soggette a valutazione di appropriatezza. Bizzarro vero? Come dire che i centri privati non sono soggetti a rispettare le restrizioni previste nell'allegato 1, ma poi possono richiedere il rimborso alle Regioni per le prestazioni erogate.
Un'ultima osservazione che mi sento di condividere, questa volta con piacere, è che molte delle prestazioni TC riguardanti il rachide o gli arti sono state definite appropriate solo se i precedenti RX e RM non sono diagnostici. Non è stato immediato capire il razionale di questa scelta visto che la RM è notoriamente più costosa della TC e richiede tempi di esecuzioni maggiori, ma presenta l'indiscutibile vantaggio di non sottoporre i pazienti a radiazioni ionizzanti.
Emilia Varrassi
Specialista in radioterapia, The Christie NHS Foundation Trust, Manchester, Regno Unito
5 ottobre 2015