Premio Terzani 2016 umanizzazione cure

premioterzani2016

Premio Terzani 2016

Ha vinto il premio il progetto La "cura" del caregiver nella gestione del paziente anziano affetto da demenza. Si tratta di un trial clinico randomizzato condotto da Renata Marinello e Manuela Rebellato


del Servizio di Ospedalizzazione a domicilio della Geriatria e Malattie metaboliche dell'osso universitaria dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretta dal professor Giancarlo Isaia.
I complimenti della redazione web del nostro sito a tutto lo staff e in particolare a Manuela Rebellato, che collabora anche con noi per corsi di formazione sul dolore ed è anche una delle coordinatrici del Gruppo di studio di infermieristica del dolore della Fondazione Procacci, oltre ad esser parte del comitato editoriale di Pain Nursing Magazine.
Il Premio è stato assegnato venerdì 8 aprile 2016, presso il Teatro Politeama Boglione in Bra, dopo lo spettacolo di Lella Costa dal titolo "Femminile singolare". Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti il Sindaco di Bra Bruna Sibille, il Direttore Generale dell'AOU Città della Salute di Torino Gian Paolo Zanetta, il Direttore Generale dell'ASL CN2 Francesco Morabito e la Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra Donatella Vigna. Ha consegnato il premio Angela Staude Terzani. L'evento è stato organizzato dalla Scuola di Umanizzazione della Medicina Onlus.

Razionale del progetto
Il progetto si propone di misurare lo stress dei familiari dei pazienti affetti da demenza nei diversi setting di cura e nelle diverse fasi della malattia, di valutare l'impatto dell'intervento di counselling sistemico sia sul sistema familiare sia sul paziente, in termini di modificazione della qualità della vita. L'obiettivo principale di ridurre lo stress del paziente e del/dei caregiver seguito a domicilio in OAD o presso ambulatorio UVA. Contestualmente ci si attende un miglioramento dell'assistenza e della qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie, favorendo in tal modo la permanenza al domicilio, attraverso l'attivazione e la valorizzazione delle risorse di chi è curato e di chi presta l'assistenza.
La letteratura internazionale ha ampiamente dimostrato che lo stress del caregiver, più che il livello di compromissione dello stato cognitivo del paziente, rappresenta il principale fattore di rischio di istituzionalizzazione o, in caso di scompensi comportamentali acuti, di ricovero ospedaliero. La ricerca di strategie alternative all'approccio farmacologico dei disturbi comportamentali può favorire la permanenza al domicilio attraverso l'attivazione e la valorizzazione delle risorse di chi è curato e di chi presta l'assistenza. La dimostrazione dell'utilità di tale modalità di approccio alla gestione del paziente affetto da demenza potrebbe rafforzare l'indicazione ad effettuare interventi formativi a livello delle realtà geriatriche diffuse su tutto il territorio regionale e nazionale, affinché la "cura" del caregiver diventi parte integrante della gestione del paziente affetto da demenza, soprattutto nel periodo in cui il paziente è ancora al proprio domicilio.
Il progetto prevede l'arruolamento allo studio dei pazienti e dei familiari che prestano il loro consenso alla partecipazione, offrendo incontri di counselling sistemico a cadenza bisettimanale nella prima settimana e a cadenza variabile nelle settimane successive. Il counsellor si muove nella complessità e nella crisi con l'obiettivo di creare un contesto di sicurezza, fiducia reciproca e collaborazione che permetta di informare, produrre cooperazione, modificare comportamenti, sostenere, fornire educazione terapeutica al paziente ed ai familiari con l'obiettivo di favorire lo sviluppo di competenze per far fronte alla situazione. Favorisce un clima di collaborazione e fiducia reciproca che consente di tratteggiare la cornice favorevole per poter insegnare ed apprendere. Durante il primo colloquio di counselling e alla dimissione vengono somministrate le scale di valutazione degli aspetti emozionali, utili per la stesura, da parte dell'équipe di cura, del piano assistenziale personalizzato.
I pazienti coinvolti sono ricoverati presso il Servizio di Ospedalizzazione a domicilio o seguiti ambulatorialmente presso un Centro Unità Valutativa Alzheimer; lo staff di assistenza prevede una counsellor sistemica con esperienza in ambito geriatrico, che segue i pazienti e i loro familiari nei diversi setting di cura, due referenti per la componente infermieristica del Servizio di OAD e due infermieri per l'UVA, due medici geriatri del Servizio di OAD e un geriatra dell'UVA. Partecipa anche un data manager per la raccolta e l'elaborazione dei dati.

Demenza: epidemia silente
La demenza, definita epidemia silente del terzo millennio, rappresenta una delle maggiori sfide per l'attuale sistema socio-sanitario, che si trova inadeguato a gestire una patologia così devastante non solo per chi ne è direttamente colpito, ma anche per chi è chiamato a farsene carico sul piano dell'assistenza. La demenza colpisce circa il 10% dei pazienti con età >65 anni e l'incidenza e la prevalenza aumentano con l'età. Nella maggior parte dei casi ha un impatto importante anche sui membri della famiglia. Più della metà dei pazienti continua a vivere nella propria casa, e l'80-90% viene assistito da familiari ed amici. Nella considerazione che il ruolo della famiglia sia centrale per la gestione di questi pazienti, sia a casa che in ospedale o in RSA, è necessario conoscere le caratteristiche del sistema familiare ed ogni piano di cura dovrebbe prevedere una strategia per sostenere e rafforzare le famiglie ed in particolar modo il caregiver, affinché possa diventare parte integrante dell'unità di cura.

9 aprile 2016

Fondazione Paolo Procacci onlus

Via Tacito 7 - 00193 Roma - Email: info@fondazioneprocacci.org

Fondazione Paolo Procacci - Tutti i diritti riservati - Realizzazione Geniomela.it

Privacy e Cookie Policy

Al fine di fornire la migliore esperienza online questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione nel sito, l'utente ne accetta il nostro utilizzo a fini puramente tecnici.