Mal di denti: il dolore più diffuso tra i poveri
Mal di denti: il dolore più diffuso tra i poveri
Non ci sono in verità molte indagini sistematiche sulla prevalenza del dolore cronico tra i senzatetto ed effettuare una revisione della letteratura non è semplice. Ci hanno provato alcuni ricercatori americani.
Al Convegno annuale dell'American Pain Maureen J. Simmonds, docente di terapia fisica presso l'Università del Texas Health Science Center, San Antonio, e colleghi hanno presentato i risultati dell'analisi di 10 studi, studi che coinvolgevano 1.803 persone senza fissa dimora.
La maggior parte dei senza tetto intervistati erano stati reclutati nei dormitori, o nei centri di assistenza per persone maltrattate, o in cliniche mediche per poveri.
La prima cosa che hanno rilevato gli autori dello studio era la scarsa attenzione, a priori, sul dolore tra queste persone. Il problema di dolore maggiormente rilevato è risultato il dolore dentale, seguito dal dolore agli arti inferiori e dal mal di schiena.
Per la definizione e la descrizione del dolore sono stati utilizzati vari strumenti di indagine, come la Short Form Health Survey e il Brief Pain Inventory. Il dolore veniva spesso riferito, in queste indagini, semplicemente come "dolore fisico". I tassi di prevalenza di dolore erano molto variabili tra gli studi, in base a come il dolore e il suo impatto venivano definiti, e secondo la tipologia degli intervistati e degli intervistatori e dei loro obiettivi di studio (dentista , medico generico, infermiere, assistente sociale, esperto di dipendenze).
La revisione ha comunque concluso che il dolore dentale, in particolare mal di denti e dolore da masticazione è il tipo più comune di dolore, con tassi di prevalenza dal 12,1% al 42,2%. L'igiene dentale è d'altronde difficile in questi casi.
Pain Medicine News che ha dato rilevanza all'argomento, ha chiesto il parere di Stephen W. Hwang, MD, direttore del Center for Research, Inner City Health, St. Michael's Hospital, Toronto, autore di uno studio del 2013 sulla salute dentale degli adulti senza fissa dimora a Toronto (J Public Health Dent 2013; 73: 74-78). Hwang ha spiegato che nella sua esperienza di medico in visita ai poveri senza tetto, la lombalgia era il problema più dichiarato e comune, ma invita a riflettere sul fatto che i medici spesso trascurano la salute dentale e orale, e nemmeno ne parlano ai pazienti. La conclusione della rassegna, quindi, non è così sorprendente, dopo tutto.
Il problema è sicuramente poco studiato e considerato.
Se si cercano dati statistici in Italia, vediamo come la salute dei denti passi in secondo piano quando si è o si diventa poveri: dal 2005 al 2013, per esempio, secondo i dati ISTAT, le visite dal dentista sono diminuite del 30%. Le cure odontoiatriche sono quasi del tutto a carico dei privati: la spesa pubblica è al 5%, mentre il resto, il 95%, è totalmente a carico dei privati. Se si rinuncia alle cure spesso è quindi per motivi economici.
Al Poliambulatorio dell'Opera San Francesco le prestazioni dentistiche sono passate da 1.703 nel 1997 a 6.187 nel 2015. A Torino gli Asili notturni Umberto I prevedono l'attività di dentisti volontari. L'ANDI, Associazione Nazionale Dentisti Italiani, ha stipulato un accordo con Emergency, per il reclutamento di dentisti volontari per gli ambulatori avviati dalla onlus.
(LS)
2 settembre 2016