Prescrizioni a "regola d'arte" contro il dolore
Prescrizioni a "regola d'arte" contro il dolore
Pubblicato in Inghilterra il resoconto dell'inchiesta coordinata dagli ex ministri Alan Howarth ed Ed Vaizey sul contributo dell'arte nella cura medica
Il rapporto cita centinaia di interviste e decine di casi che mostrano come le arti possono potenzialmente promuovere la salute e il benessere, nel recupero post malattia e nelle malattie croniche, aiutando le persone a vivere più a lungo, migliorandone la vita, generando anche un risparmio nei costi dei servizi sanitari e sociali.
Lord Howarth, che è stato anche ministro dei beni culturali, ha dichiarato che è stata condotta una analisi approfondita, "a prova di scettico", di chi si chiederà sicuramente dove siano le prove di efficacia dell'impatto dell'arte sulla salute: «Le arti possono aiutare le persone a assumersi la responsabilità per la propria salute e il loro benessere... L'analisi costi-benefici ha mostrato una riduzione del 37% nei tassi di consultazione del medico di famiglia e una riduzione del 27% dei ricoveri ospedalieri, con un risparmio per il servizio nazionale di 216 £ per paziente. La relazione è stata accolta favorevolmente dal ministro dei beni culturali e artistici, John Glen, nominato cinque settimane fa.»
I casi studiati comprendono il progetto ArtLift, dove i pazienti affetti da varie condizioni patologiche, depressione, dolore cronico, ictus, sono stati indirizzati a un corso di otto settimane che comprendeva poesia, ceramica, disegno, mosaico o pittura.
Da altro progetto, Strokestra, nato da una collaborazione tra la Royal Philharmonic Orchestra e il Centro ictus di Hull, è emerso che l'86% dei pazienti ha notato che le sessioni di musica alleviano i loro sintomi e migliorano il sonno.
Lo studio è disponibile online.
Lorenza Saini
28 luglio 2017