La medicina del dolore amplia i propri confini
La medicina del dolore amplia i propri confini
Nell'ambito di un ampio programma educazionale che si sta portando avanti in Europa, la Fondazione Paolo Procacci sta contribuendo in modo significativo, stimolando eventi e partecipando a moltissimi di essi con il sostanziale apporto del proprio presidente. In questa occasione, il tema generale del dolore acuto è stato discusso a Chisinau (Moldavia), il 23 e 24 novembre alla presenza di oltre 300 partecipanti, tutti estremamente interessati all'argomento.
L'entusiasmo dimostrato dai presenti è garanzia di un sicuro sviluppo della Medicina del Dolore in quel Paese. I partecipanti erano prevalentemente Medici di famiglia, ma anche ortopedici, reumatologi, anestesisti. In particolare quest'ultimi, egregiamente rappresentati dal Prof. Adrian Belîi, hanno sottolineato la necessità di un maggiore scambio culturale fra la parte dell'Europa in cui l'interesse nei confronti dei pazienti con dolore è già sentito e quella in cui ancora (purtroppo) esiste poca sensibilità. La maggiore attenzione ai pazienti sofferenti è un pre-requisito essenziale a che la Medicina del Dolore possa essere sviluppata. Per questo, anche i media hanno contribuito a dare risalto all'evento. Ne fa fede un servizio televisivo trasmesso su tutti i canali, durante il TG della sera, in cui sia il Prof. Belîi che il Prof. Varrassi rilasciano importanti dichiarazioni a proposito. Quest'ultimo, in particolare, ha ricordato come in Italia, dopo una ampia campagna di sensibilizzazione delle forze politiche si sia riusciti a ottenere una legge che determina chiaramente le reti assistenziali per i pazienti con dolore e/o bisognosi di cure palliative.
9 dicembre 2018