La ketamina resta un farmaco anestetico
La ketamina resta un farmaco anestetico
Il 13 marzo 2015, la Commissione internazionale sugli stupefacenti (CND), riunita a Vienna, ha discusso la proposta della Cina di spostare la ketamina nella Tabella I della Convenzione delle Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope. Ma per ora, grazie alla mobilitazione di 87 società scientifiche, tra cui la Fondazione Procacci, la proposta è stata ritirata e la discussione sarà approfondita in prossimi incontri.
La proposta della Cina avrebbe trasformato la ketamina in una sostanza a fini medici, ma solo sotto supervisione governativa diretta e per situazioni molto limitate. La petizione delle società scientifiche sottolineava invece il suo ruolo di anestetico economico ed essenziale per i Paesi più poveri e per la chirurgia veterinaria. Nel corso della discussione la Cina ha modificato e poi ritirato la sua proposta e la Commissione ha deciso di rinviare la decisione a una data futura, per consentire di raccogliere ulteriori informazioni. La trascrizione del dibattito è disponibile online.
Per leggere la petizione e conoscere i firmatari vai a questa pagina del sito.
Il prossimo passo che Willem Scholten, il farmacologo olandese che ha lanciato la petizione, raccomanda è il seguente: monitorare le nazioni che hanno nella propria agenda legislativa il dibattito sulla ketamina (sarebbero più di 50 le nazioni che hanno inserito la questione ketamina nel dibattito legislativo, indipendentemente da convenzioni internazionali), in quanto in molti di questi Paesi, veterinari e medici potrebbero già aver riscontrato una minor disponibilità del farmaco. Ora, sulla base di quanto discusso in sede di Commissione potrebbero riprendere la questione con maggior forza.
Chi ha seguito da vicino la riunione della CND ha notato che per la prima volta si è discusso di disponibilità di farmaci per più di tre ore. Mai prima d'ora c'era stata una tale attenzione a livello internazionale sulla relazione tra controllo degli stupefacenti e disponibilità di farmaci utili per la salute pubblica.
Chi volesse approfondire può consultare anche le linee guida dell'OMS su questo tema, disponibili in diverse lingue, tra cui inglese, francese e spagnolo.